Laveno Mombello
50 mq
29 maggio-1 agosto 2021
’INSTALLAZIONE
Un inferno che abbia un signicato per il passato, per il tempo attuale ma anche per un futuro lontano. L’inferno viene sempre denito come il luogo dominato dalle amme e dalle tenebre, ma in questa visione creativa è molto legato ad uno stato mentale, come dire che il pericolo siamo noi stessi.
L’inferno è proposto non come luogo di punizione che attende i malvagi nelle profondità sotto terra, ma come sistema ambientale dalle disperate condizioni di vivibilità, che minacciano la sopravvivenza dell’uomo.
Inferno 3000 DAMSS intende suscitare nello spettatore un senso di sconcerto, che solleciti iessioni sulla gestione del pianeta Terra in generale, e in particolare dei fenomeni naturali attraverso i quali il pianeta si difende dalle attività antropiche.
Inferno3000 è composto da:8 pannelli, ciascuno da m 1,50×4
Larghezza totale dell’opera m. 12 x4 di altezza
Supercie totale 48 metri quadrati
Peso Kg. 80
200 metri quadrati di tessuto utilizzato
10 mesi di lavoro, 26 giorni al mese, 18 ore al giorno pari a 4.500 ore di lavoro complessivo
50 Km di lato per le cuciture
In occasione dell’importante anniversario della scomparsa del Sommo Poeta l’Amministrazione Comunale di Laveno Mombello ha voluto sottolineare questa ricorrenza con un’installazione artistica che farà da sfondo ad un ricco calendario di iniziative.
Il progetto proposto dagli autori DAMSS FiberArt e dalla curatrice Carla Tocchetti è stato subito accolto con entusiasmo dall’Assessore alla Cultura Prof. Mario Iodice. La suggestiva e monumentale installazione è diventata così il fulcro della programmazione culturale.
“Inferno3000” è un grande arazzo dai colori infuocati, un TESTAMENTO UNIVERSALE composto da singole scene pietricate che suggeriscono la consapevolezza del portato tragico del Novecento e di questo primo scorcio del Duemila.
Per celebrare il settantesimo anniversario della morte di Dante Alighieri, i DAMSS FiberArt hanno creato la propria interpretazione dell’Inferno attraverso un’opera originalmente elaborata. Questa proposta artistica ben si presta come punto di partenza per una seria IL COMMENTO CRITICO (2020. Gabriello Anselmi)
“La parola INFERNO porta con sé il germe della colpa. Quell’errore che nasce con il peccato originale e che, seguendo la strada di Caino, giunge a noi nel suo epilogo. “Inferno3000” è un grande arazzo dai colori infuocati, un TESTAMENTO UNIVERSALE dove la parola FINE trova forza in una tecnologia evoluta la quale, invece di soccorrere l’uomo, ne accelera la sua dissoluzione.
Il fungo atomico di Hiroshima, le camere a gas di Auschwitz, la presunta ricchezza che brucia nelle ciminiere di un grande complesso industriale, l’impeccabile distruzione delle Torri Gemelle riessione sull’opera di Dante e l’attualità dei temi contenuti.sono alcune delle numerose immagini che ci colpiscono e ci avvolgono nelle amme dell’ultima foresta. Inferno3000 è un insieme di singole scene e di immagini pietricate; si vuole solo presentare l’orrore di un “c’è già stato” che non lascia spazio ad alcun pentimento.
In quest’opera DAMSS non vuole creare una nuova Guernica, una denuncia politica, un grido rivolto a tutta l’umanità ma costruire un muro dove sbattere contro. Pur nella sua tridimensionalità determinata dalle numerose arricciature, Inferno3000 è di fatto una grande supercie, un piano di proiezione che crea una barriera, una linea netta che delimita un conne, al di là del quale non c’è più nulla se non il buio, il vuoto, il silenzio della notte profonda.
Ma la straordinarietà di quest’opera sta proprio nell’essere un arazzo, un grande telaio che rientra perfettamente nei contenuti dell’opera: quel grande sipario la cui levata non si vorrebbe mai. Questa è una rappresentazione grottesca del tessuto sociale e ambientale che si sta sfaldando.
Tra mille anni: i grandi ghiacciai sono spariti, disciolti nel mare che si è alzato al massimo livello, tanto da cancellare intere città e modicare la morfologia oggi nota, ma l’acqua è anche evaporata in modo tale da generare un clima torrido. Questo millennio è caratterizzato da attentati terroristici, grandi incendi dolosi, eventi atmosferici estremi, esplosioni nucleari, caduta di asteroidi, sovrappopolazione nelle gigalopoli, virus millenari risvegliati dallo scioglimento dei ghiacci. Incapace di affrontare queste tematiche il popolo terrestre abbandona la Terra e cerca soluzioni alternative nello spazio attraverso le astronavi. Se continueremo a ripetere gli stessi errori e sperperare le risorse limitate del pianeta, la sola via di fuga che rimane è lo spazio.
E quindi uscimmo a riveder le stelle… “